Era il 30 ottobre 1971 quando in Giappone debuttava su TBS "Genshi shōnen Ryū", uno degli anime più crudi e drammatici mai prodotti dalla Toei Animation. In Italia arrivò nel giugno 1979, portando nelle case degli italiani una storia che mescolava preistoria impossibile, lotta per la sopravvivenza e una delle colonne sonore più memorabili di sempre. "Ryu, il ragazzo delle caverne" conquistò una generazione con la sua epica ricerca e quell'indimenticabile sigla di Roberto Fogus: "Un mondo ostile, che a tutti quanti paura fa, solo un ragazzo va, è Ryu, grande Ryu!"
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Ryu, ragazzo delle caverne: quando la TV raccontava l'uomo primitivo
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