Fruittella: le piccole caramelle che ci conquistarono col sapore succoso


Arrivavano dalla lontana Polonia, attraversarono l'Olanda e alla fine conquistarono l'Italia con la loro dolcezza fruttata. Le caramelle Fruittella furono inventate nel 1951 da un produttore di caramelle di Cracovia, in Polonia. I fratelli Van Melle ne acquisirono i diritti e lanciarono sul mercato olandese le Fruittella nello stesso anno. Un percorso che sembrava destinato a rimanere confinato nel Nord Europa, ma che invece si trasformò in una conquista globale.


In Italia per diverso tempo la Fruittella fu distribuita dalla Perugina, prima di passare sotto l'ala protettiva della Perfetti Van Melle dopo la storica fusione del 2001. Le piccole caramelle quadrate, dalla consistenza morbida e gommosa, si fecero strada nei cuori degli italiani con una semplicità disarmante: erano semplicemente irresistibili.

Il loro successo non fu solo una questione di gusto. I colori vivaci, la forma geometrica e quell'inconfondibile sapore fruttato che esplodeva in bocca rappresentavano l'essenza stessa degli anni '80 e '90: un'epoca in cui tutto doveva essere più intenso, più colorato, più sorprendente. Le Fruittella incarnavano perfettamente questo spirito, trasformando una semplice caramella in un'esperienza sensoriale completa.

Ma fu soprattutto con la comunicazione pubblicitaria che le Fruittella entrarono davvero nell'immaginario collettivo. Negli anni novanta in diversi paesi europei la campagna pubblicitaria utilizzò il brano musicale I'm Too Sexy dei Right Said Fred, cambiando il testo in I'm Too Juicy (in italiano Sono troppo succosa). Era un messaggio semplice ma efficace: le Fruittella non erano solo caramelle, erano piccole bombe di succosità che non potevi evitare di masticare.

La strategia funzionò alla perfezione. In un'epoca in cui la pubblicità televisiva dettava ancora legge, quella melodia orecchiabile e quel claim autoironico riuscirono a catturare l'attenzione di bambini e ragazzi. Le Fruittella divennero così il simbolo di una generazione che cresceva tra videogiochi a 8 bit e prime trasmissioni televisive commerciali, in un mondo che stava cambiando velocemente e dove anche una caramella poteva diventare un fenomeno di costume.

L'azienda non si limitò mai alla ricetta originale. Nel corso degli anni, le Fruittella si sono evolute seguendo i gusti e le tendenze del momento, mantenendo però sempre intatto quel sapore caratteristico che le aveva rese famose. Dalle versioni classiche ai gusti più elaborati, dalle forme tradizionali a quelle più creative, ogni innovazione sembrava confermare che il segreto del successo stava proprio in quella capacità di restare fedeli all'identità originale pur sapendosi rinnovare.

Oggi, a distanza di decenni dal loro arrivo in Italia, le Fruittella continuano a essere presenti nelle vite di molti italiani. Sono sopravvissute ai cambiamenti del mercato, alle mode passeggere e all'evoluzione dei gusti, dimostrando che a volte bastano pochi ingredienti semplici - zucchero, frutta e un pizzico di nostalgia - per creare qualcosa di davvero duraturo.

Quello che non tutti sanno Le Fruittella nascondono una storia di viaggi e contaminazioni culturali che va ben oltre la semplice produzione dolciaria. Il loro inventore polacco negli anni '50 stava sperimentando tecniche di lavorazione dello zucchero completamente innovative per l'epoca, cercando di creare una consistenza che fosse a metà strada tra una caramella dura tradizionale e una gelatina. Il segreto della texture caratteristica delle Fruittella sta in un processo di aerazione controllata dell'impasto che permette di ottenere quella morbidezza elastica senza utilizzare gelatina animale in eccesso. Questo le ha rese, già decenni prima che diventasse una tendenza, adatte anche ai consumatori vegetariani. Inoltre, la scelta dei fratelli Van Melle di acquisire i diritti non fu casuale: durante un viaggio in Polonia negli anni '30, erano rimasti colpiti non solo dal gusto delle caramelle locali, ma anche dalla capacità degli artigiani polacchi di conservare la freschezza del prodotto molto più a lungo rispetto alle tecniche olandesi dell'epoca.